A 27 anni realizza case con bottiglie di plastica riciclata

Un rifugiato di Sahrawi in Algeria, Tateh Lehbib Breica di 27 anni sta costruendo case resistenti alle condizioni estreme di vita nel deserto ad un prezzo economico, usando bottiglie di plastica riciclate.
Così facendo offrirà migliori aspettative di vita e abitabilità.

Non è certo facile costruire case in un clima dove le temperature possono arrivare a circa 113 gradi fahrenheit (45 gradi centigradi); infatti, questi luoghi possono essere colpiti da grandi tempeste di sabbia e temporali.

La sua idea di costruire case usando bottiglie in plastica riempite di sabbia, è nata dopo aver conseguito una laurea specialistica in “efficienza energetica” ottenuta con una borsa di studio assegnata dall’Alta Commissione per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR). Il corso, indirizzato alla costruzione di giardini sul tetto trattava, di come far crescere le piante all’interno di bottiglie riciclate.
L’idea è maturata dall’esigenza di dover realizzare una casa ad alta efficienza energetica unita al suo trascorso universitario.

Le case realizzate con le bottiglie di plastica, hanno muri spessi e possono resistere meglio ai temporali e alle tempeste di sabbia tipiche di quei luoghi.
Breica ha realizzato la sua prima casa di bottiglie di plastica per sua nonna e, lavorando con UNHCR, ha costruito finora 25 case.

Si è guadagnato il nomignolo di: “Matto con le bottiglie” per il suo lavoro e, anche se ha vinto numerosi premi per la sua inventiva, lui dice: “Le persone ancora mi considerano il ragazzo che ricicla bottiglie e costruisce case insolite”.

 

Fonte: inhabitat.com

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