Una finestra sulla storia. – episodio 03

É nel barocco che la progettazione si arricchisce di elementi intellettuali che esaltano la funzione del disegno puro. Le finestre stesse diventano sinonimo di ricchezza, costosissime nella realizzazione, destinate a quelle poche persone che potevano permettersene l’acquisto. Generalmente le persone chiudevano le finestre utilizzando le più economiche ante di legno.


L’indipendenza dagli schemi resero il Barocco un movimento completamente svincolato dal passato. Ai canoni accademici classici basati sulla proporzione e sulla regola si contrappone l’idea di un edificio completamente decorato, spesso con decorazioni tratte dalla natura, che faccia dell’energia e del movimento la propria cifra stilistica. La finestra non è un elemento isolato della facciata, è integrata all’interno di questa e concorre nella scansione del ritmo verticale che l’architetto vuole comporre.
I frontoni si arricchiscono di decorazioni, il dinamismo è esasperato; è così che nasce il Rococò.

Durante il Barocco, gli artigiani italiani, introducono importanti novità nella lavorazione del legno e compiono importanti progressi nella tecnologia del vetro. Le prime finestre in legno presentano un’anta singola ma in poco tempo gli artigiani migliorano le proprie tecniche riuscendo a produrre finestre a due ante e in una versione simile all’attuale Genovese.
Nel XVII secolo la progettazione delle finestre prevede nuovi elementi da inserire nell’infisso: il gocciolatoio, montato sulla parte inferiore del profilo della finestra impedisce l’infiltrazione dell’acqua; piccoli telai intermedi creano delle cornici che fissano il vetro al telaio principale dell’anta. I telai hanno profili articolati e complessi, con una buona tenuta, ma presentano ancora una scarsa resistenza all’umidità, alle precipitazioni o all’irraggiamento solare.
Nel resto dell’Europa verranno applicati i primi serramenti in legno circa un secolo più tardi ed in Inghilterra nel XVIII secolo si diffondono le finestre a scorrimento verticale, le stesse contribuiranno a determinare la denominazione “finestre all’inglese”.


Durante l’Ottocento si estendono le possibilità progettuali grazie ai progressi introdotti dalla Rivoluzione industriale. Si diffondono edifici in ferro e vetro; a fronte di una struttura portante apparentemente esile le finestre assumono dimensioni sempre più importanti. La stessa tecnologia del periodo consentirà la produzione di lastre di vetro dalle dimensioni sempre maggiori che non avranno bisogno di telai intermedi e conferiranno maggiore libertà progettuale all’architetto. Seguici nel prossimo articolo.