
Chiarire meglio i tetti di spesa delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica in condominio e includere banche ed istituti di credito tra i soggetti cui cedere i bonus.
Sono alcune delle modifiche al disegno di Legge di Bilancio 2017 chieste dal presidente dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in audizione alla Camera e al Senato.
Rossella Orlandi ha sottolineato che per la riqualificazione energetica dei singoli immobili il tetto di spesa varia a seconda della tipologia dell’intervento.
Il ddl Bilancio 2017 introduce invece un limite univoco per i condomìni, fissato “in misura non superiore a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio”.
In realtà, fa notare Rossella Orlandi, il limite si riferisce agli interventi “maggiori”, cioè quelli che interessano almeno il 25% dell’involucro edilizio e che possono beneficiare del bonus al 70% e quelli che portano al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva e usufruiscono del 75%.
Secondo il presidente Orlandi, per non creare confusione in fase di applicazione bisogna chiarire meglio che per gli interventi minori sui condomìni, cioè quelli che continuano ad essere incentivati al 65%, restano validi i tetti di spesa variabili in base ai lavori eseguiti.
Il ddl Bilancio 2017 prevede la possibilità per il contribuente di non usufruire direttamente delle detrazioni per la riqualificazione energetica o la messa in sicurezza antisismica, ma di cedere il corrispondente credito ai fornitori o a soggetti terzi.
Il vantaggio è che, invece di recuperare il costo degli interventi a rate negli anni successivi, sotto forma di detrazione Irpef, si riceve subito uno sconto dall’impresa.
L’impresa, d’altro canto, ottiene un credito verso l’Erario. Per Rossella Orlandi bisognerebbe spiegare con precisione se l’impresa può usarlo in un’unica soluzione o usufruirne in più rate.
Dalle operazioni di cessione del credito sono però escluse le banche e gli intermediari finanziari.
Secondo il presidente dell’Agenzia delle Entrate, in questo modo si rischia di rendere la misura poco interessante perché le imprese dovrebbero anticipare completamente i costi degli interventi, senza la possibilità di essere assistiti da una banca.