Architettura e design per l’ambiente
IL TEMA
L’associazione culturale archiSTART e il comune di Carpineto Romano, con il patrocinio della Città metropolitana di Roma Capitale, dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, di “Sapienza” Università di Roma, della Compagnia dei Lepini e della XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini, bandiscono un concorso internazionale di idee. L’obiettivo principale è quello di valorizzare il territorio ed il paesaggio dei Monti Lepini attraverso una serie di moduli ricettivi temporanei posti in prossimità dei sentieri montani più percorsi dai turisti, che da valle conducono alle cime dei monti che circondano Carpineto, ripensando in chiave contemporanea i vecchi rifugi montani.
INTRODUZIONE
I Monti Lepini costituiscono una parte dell’Antiappennino laziale meridionale e sono dislocati tra le province di Roma, Latina e Frosinone. Il territorio è caratterizzato da una vegetazione rigogliosa e, ad alte quote, presenta splendide formazioni di faggi, lecci, carpini, castagni e uliveti.
Nel cuore di un più vasto territorio si trova la città di Carpineto Romano (4.652 abitanti), un delizioso borgo medievale, caratterizzato da vie strette e selciate che si snodano in un dedalo infinito dando origine a angoli e scorci suggestivi. Il territorio è suddiviso in due nuclei: “Dammonte” con una fortificazione in via Castello e “Dabballe” caratterizzato dalla torre civica dell’orologio, spesso in guerra tra di loro per motivi patronali.
LO SPAZIO
Il rifugio dovrà avere un’altezza massima di 5 m ed una superficie non superiore ai 20 mq.
Al suo interno il rifugio ospiterà i seguenti spazi:
– posti letto (4 persone)
– cucinino (servizi base)
– angolo relax
– wc/spogliatoio (servizi essenziali)
INTERVISTA AI VINCITORI
Massimo Gnocchi e Paolo Danesi
In merito a questo progetto abbiamo contattato ed intervistato i due Architetti vincitori di questo concorso, Massimo Gnocchi e Paolo Danesi.
Di seguito vi riportiamo le Loro risposte ad alcune delle nostre domande.
1. Quale è stato il vostro percorso e come vi siete conosciuti?
Entrambi abbiamo studiato alla facoltà di Architettura di Milano, dove ci siamo conosciuti. Inizialmente come compagni di studi, abbiamo stretto un’amicizia che si è rivelata compatibile con l’ambito lavorativo.
2. Perché avete scelto di partecipare a questa iniziativa?
Il tema era affascinante, perchè capace di coniugare il complesso arteficio dello spazio minimo con la semplice bellezza della natura. Sono occasioni per comprendere il proprio livello e per definire una propria visione architettonica.
3. Quanto tempo avete impiegato nel progettare questo lavoro?
Dai 2 ai 3 mesi, principalmente al di fuori degli orari di lavoro remunerativo.
4. Quali principi di ecosostenibilità sposa il vostro progetto?
Il rifugio guarda verso l’autosufficienza energetica, motivo per il quale sono stati previsti impianti fotovoltaici con batteria e un sistema di raccolta delle acque piovane. Particolare riguardo verso i principi “naturali” di ecosostenibilità, come orientamento e sistema costruttivo prefabbricato e modulare, riducendo spese e sprechi di materiale e facilitando il trasporto.
5. Quale tipologia di infissi avete pensato per questa specifica realizzazione? E perchè?
Il progetto mira a stabilire un rapporto tra visitatore e natura. La vetrata sul fronte ha importanza fondamentale. E’ prevista come vetrata fissa su misura, senza montanti nè traversi, e sarà dotata di particolari proprietà isolanti a seconda del contesto climatico. Altre piccole finestre apribili (cucinotto e zona letto) garantiscono invece luce e ricircolo d’aria. L’ingresso è invece costituito da una porta su misura rivestita in compensato marino, materiale ampiamente utilizzato per gli esterni del rifugio.
6. Che uso se ne fa adesso della vostra idea?
Dopo la nostra pubblicazione qualche mese fa, il progetto ha ricevuto feedback incredibilmente positivi, diventando oggetto di varie pubblicazioni e motivo di interessamento da parte di alcuni enti pubblici (TV) e privati.
7. Verrà realizzato in un futuro prossimo?
Ci stiamo impegnando per realizzarlo, e stiamo tutt’ora cercando potenziali investitori aperti a discorsi di vantaggio reciproco, in cui cioè entrambe le parti possano essere soddisfatte e possano trarre beneficio dallo sviluppo e dall’ingegnerizzazione di questo prototipo.
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