
Quali sono le caratteristiche dei migliori serramenti antieffrazione
I serramenti antieffrazione non sono tutti uguali e non tutti garantiscono lo stello livello di sicurezza contro i tentativi di intrusione da parte dei malintenzionati. Per capire se una finestra rappresenta davvero una barriera efficace a protezione di un’abitazione bisogna valutare alcune particolari caratteristiche, prima fra tutte il grado di resistenza alle effrazioni.
Quando di parla di “resistenza all’effrazione” non si intende che un serramento è impenetrabile ai tentativi di intrusione, ci si riferisce in realtà alla capacità di una finestra o porta di opporsi ai vari attacchi, con diversi attrezzi e con diverse tecniche, per un determinato periodo di tempo, lungo abbastanza da scoraggiare il tentativo di scassinamento.
Perché scegliere i serramenti antieffrazione
I ladri entrano in casa attraverso le principali vie di accesso che sono porte e finestre. Per evitare che ciò accada si possono installare diversi sistemi di sicurezza come protezioni antieffrazioni ad esempio grate alle finestre, allarmi, telecamere di sicurezza. Tra tutti però la soluzione più efficace sono i serramenti antieffrazione a patto che siano di ottima qualità e realmente capaci di far fronte ai tentativi di intrusione.
La qualità decisiva di una finestra in ambito di protezione antieffrazione è data dalla combinazione del profilo finestra, vetro e sistema di chiusura.
Il grado di resistenza dei serramenti antieffrazione viene indicato dalla sigla RC (Resistance Class), in base a un sistema di classificazione regolamentato dalla normativa europea UNI ENV 1627.
Vengono quindi distinte 6 diverse classi di resistenza, dalla RC1 fino alla RC6, per indicare la diversa capacità dei serramenti di rispondere ai tentativi di scasso.
Altra normativa da considerare quando si valutano i serramenti antieffrazione è la norma EN 356 che classifica i vetri in base alle loro proprietà antieffrazione: i vetri anti-vandalismo rientrano in ordine crescente di resistenza nelle classi da P1A a P5A; i vetri anti effrazione rientrano nelle classi da P6B a P8B.
Infissi antieffrazione: il significato delle classi di resistenza
Le classi antieffrazione forniscono un riscontro oggettivo sulla capacità di un serramento di rispondere ai vari tipi di attacco, da quelli più semplici a quelli più complessi. Ad ogni livello, in ordine crescente, corrisponde un diverso grado di protezione identificato simulando i tentativi di scasso con l’ausilio di strumenti manuali o elettrici.
Nella tabella che segue illustriamo le 6 classi di resistenza.
Classe | Descrizione |
RC1 | Offre una resistenza minima alle effrazioni, può resistere all’aggressione di uno scassinatore poco esperto o ai tentativi di chi prova a forzare la finestra ricorrendo solo alla forza fisica.
Visto che la rottura del vetro non è contemplata le finestre di questa classe vengono realizzate con vetri standard. |
RC2 | Il serramento può essere forzato utilizzando semplici attrezzi come cacciavite, martello, chiave universale, tenaglie, zeppe. Per aprire in modo violento le chiusure.
Visto che la rottura del vetro non è contemplata le finestre di questa classe vengono realizzate con vetri standard. |
RC3 | L’autore dell’effrazione ricorre ad attrezzi più efficaci come cacciavite, cunei di legno e plastica e piede di porco per rompere le chiusure.
Per la Classe RC3 secondo la norma UNI EN 356 è previsto un vetro di sicurezza: P5A |
RC4 | Per forzare il serramento sono necessari, in aggiunta a tutti gli strumenti delle precedenti classi, strumenti di rottura per la perforazione, come sega e trapano, ascia e cesoie.
Per la Classe RC4 secondo la norma UNI EN 356 è previsto un vetro di sicurezza: P6B |
RC5 | L’infisso cede solo se vengono utilizzate attrezzature elettriche come trapano sega a gattuccio e smerigliatrice ad angolo con un diametro di disco massimo di 125 mm.
Per la Classe RC5 secondo la norma UNI EN 356 è previsto un vetro di sicurezza: P7B |
RC6 | L’unica differenza con la classe precedente è l’introduzione di una smerigliatrice angolare con un diametro disco massimo di 250 mm.
Per la Classe RC6 secondo la norma UNI EN 356 è previsto un vetro di sicurezza: P8B |
Per le abitazioni civili la classe di resistenza RC3 offre il massimo livello di protezione. Consideriamo infatti che una finestra antieffrazione classe 4 o superiore viene installata in contesti che richiedono standard di sicurezza molto elevati come banche o musei.
Sekur di Schulz è la prima finestra di sicurezza in Italia certificata RC3
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La finestra in PVC Sekur di Schulz è la prima finestra antieffrazione in Italia certificata RC3.
Per ottenere la classe di resistenza RC3, secondo la norma UNI EnV 1627-1630, bisogna simulare un tentativo di effrazione di 20 minuti utilizzando diversi tipi di attrezzi. Alla fine di questa prova il serramento deve rimanere ancora chiuso e non deve permettere l‘accesso all‘interno.
Gli attrezzi impiegati sono stati:
- cacciavite lunghezza 260 e 375mm
- cuneo In legno, cuneo in plastica
- pinza regolabile 240mm
- giratubi regolabile 240mm
- piede di porco 710mm
- filo di acciaio
- chiavi inglesi
- martello
- coltello
- corde
- set di cacciaspina;
- trapano manuale e punte per detto;
- tubo di prolunga in acciaio.
I serramenti antieffrazione della Linea Sekur sono difficili da scardinare perché:
- la ferramenta di sicurezza è montata perimetralmente su tutti e quattro i lati della finestra per consentire il montaggio di più nottolini antistrappo ed inoltre è avvitata su un rinforzo in acciaio;
- i nottolini antistrappo sono avvitati sul rinforzo del telaio e inseriti all’interno di riscontri in acciaio;
- i vetri sono stratificati 44.6, corrispondono cioè a una categoria di resistenza P5A che vanta elevata resistenza ai tentativi di scasso.
Tutti noi abbiamo il diritto di sentirci al sicuro in casa nostra e Sekur di Schulz rende possibile questo obiettivo.
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